venerdì, Aprile 19, 2024

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Pirla o non pirla, questo è il problema

Se Pirla significa “trottola“, dove sta la volgarità?

Pioeugg, Pirla e Pizzà. Tre parole con la “P”. Un’insulto, un intercalare (meno volgare di quanto si pensi…) e un verbo. Il milanese, questa lingua magica, diverte e sorprende sempre. Buona lettura.

Pioeugg: spilorcio/taccagno.
Delicato come poche lingue, anche in questo caso il milanese non si smentisce. Pioeugg (che poi sarebbe pidocchio), è veramente dispregiativo. Nel dirlo (con quella “p” iniziale così dura), un po’ si sputacchia pure e viene spontaneo curvare verso il basso la bocca per essere certi che al fortunato interlocutore non sfugga proprio nulla di tutti i retropensieri che si celano in quelle sette lettere.

Pirla: trottola.
Qui crolla un mito! La parola milanese più famosa, usata come intercalare volgare, significa trottola… E infatti a Milano si usa dire “pirla” per definire il girare a zonzo, senza una meta precisa. Ma, come ben sappiamo, “pirla” ha anche il significato di “sciocco, stupido”. E’ un vocabolo trasversale, che cambia il suo significato a seconda dell’utilizzo. Come intercalare tra gli amici: quando qualcuno dice una stupidaggine, con molto affetto ed ilarità, gli si dà del pirla. Viene usato moltissimo come insulto tra gli automobilisti: nel traffico milanese, tra clacson e rombi dei motori, riecheggiano centinaia di “pirla”, che si disperdono nell’aria inquinata della città. Viene anche usata come codice a barre identificativo: quando a domanda diretta viene chiesto “Ma tizio com’è?”. Se il tizio in questione non ci garba, la risposta netta sarà “Quèll lì, l’è on pirla…”.

Pizzà : (si pronuncia pisà) accendere. Pizzà el ciar! (pisà el ciar – accendere la luce) Detto proprio così, in maniera imperativa, lo ricordo nitidamente pronunciato da mio padre. Perché “accendi la luce”, forse, non avrebbe prodotto lo stesso effetto immediato. Il milanese è brusco, e in casa veniva usato quando si voleva impartire un ordine. Un po’ come quando sapevo già che mamma o papà stavano per rimproverarmi perché mi chiamavano col mio nome completo, senza abbreviazioni…

 

 

 

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Elisabetta Piselli
Elisabetta Piselli
Amo da sempre le parole, mi piace sceglierle, dosarle e scriverle. Giornalista, scrivo per TuttoMilano di Repubblica e per diversi siti.

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