mercoledì,16 Luglio,2025
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Estate 2025: Milano senza mare e senza piscine

C’è una certezza nella vita del milanese medio: d’estate non ha il mare. E va bene. Si è fatto una ragione.

Ma negli ultimi anni, complice il cambiamento climatico e una temperatura percepita degna del deserto di Atacama, aveva cominciato ad aggrapparsi a un’idea: “Va bene, non ho il mare, ma almeno una piscina… una piscinetta… una bacinella comunale…”

Ecco. Anche quella speranza, nell’estate 2025, fa acqua da tutte le parti. Letteralmente.

📉 Le piscine pubbliche: numericamente inferiori alle dita di una mano

A Milano, una città con quasi un milione e mezzo di abitanti, le piscine pubbliche all’aperto funzionanti sono tre. Sì, tre. Non per zona. Non per quartiere. Per tutta la città.

  • Piscina Romano (zona Città Studi): l’unica che fa la grintosa, con i suoi 100 metri di vasca e un po’ di erba da stendersi. Ma affrettatevi: la chiamano Sunset Pool perché dopo un certo orario potrebbe trasformarsi in miraggio.

  • Sant’Abbondio (Barona): operativa fino al 31 agosto, poi si torna alla vita secca.

  • Cardellino (Baggio): di mattina ci sono i centri estivi, il pomeriggio si può entrare dalle 14, ma solo se non piove, non c’è vento, e Mercurio è in fase favorevole.

Insomma: la densità di piscine pubbliche per abitante è paragonabile a quella dei pinguini nel Sahara.

💸 Il privato è servito: basta pagare… tanto

Fortunatamente, Milano è una città ricca di alternative. A pagamento. A pagamento consistente.

  • I Bagni Misteriosi (che di misterioso ormai hanno solo il motivo per cui si chiamano “bagni”): 25 euro per un tuffo e un po’ di silenziosa disperazione urbana.

  • Il Beach Forum di Assago: 10 euro nei feriali, 14 nei festivi. Un lettino? 3 euro. Il Wi-Fi? Una preghiera.

  • L’Idroscalo si salva, con balneazione gratuita. Ma con il rischio concreto che tutti i milanesi abbiano avuto la stessa idea contemporaneamente.

🔧 E le grandi piscine storiche? Chiuse per ristrutturazione. O reincarnazione.

La mitica Argelati, chiusa dal 2023. La Scarioni, fuori uso da sei anni. Il Lido, eterno cantiere.
La Saini? Aspetta un progetto. La Fatebenefratelli? Rinascerà, dicono. In un’altra era geologica.

A voler pensare male, sembra che l’obiettivo sia trasformare ogni piscina in un progetto museale da guardare, non da usare.

🏊‍♂️ Piscine coperte, per chi vuole nuotare… come a novembre

Ci sarebbero anche le piscine al chiuso, certo. Ma nuotare al chiuso, con 38 gradi fuori, è un po’ come andare in montagna e guardare la neve su YouTube.
La Cozzi e il centro sportivo Bocconi sono belle, sì, ma poco adatte a chi sogna un pomeriggio al sole con un tuffo e una granita.

🫠 Conclusione? Milano si scioglie. Ma lontano dall’acqua.

L’estate 2025 segna un nuovo record: Milano è ufficialmente la città europea con più caldo e meno piscine pro capite.
Un piccolo capolavoro di gestione del bene pubblico, in un momento storico in cui la piscina non è più un lusso, ma un’esigenza climatica.

Il mare non ce l’abbiamo. Le piscine neanche. Ma almeno, tra una sudata e l’altra, possiamo raccontarcela con ironia.
Sperando che nel 2026, invece di nuove promesse, ci siano nuovi… tuffi.

A tal proposito

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