lunedì,27 Ottobre,2025
HomeVoce ai MuseiAlberto Zilocchi e la poesia del bianco: l’archivio che racconta un artista...

Alberto Zilocchi e la poesia del bianco: l’archivio che racconta un artista da riscoprire

Nel silenzio del bianco, Alberto Zilocchi ha costruito un linguaggio rigoroso e poetico. A Milano, l’Archivio a lui dedicato custodisce opere, scritti e ricordi di un artista da riscoprire.

Ci sono artisti che non cercano la ribalta, ma lasciano tracce silenziose e profonde.
Alberto Zilocchi è uno di loro: un protagonista discreto dell’avanguardia milanese, capace di trasformare il rigore in poesia.

Negli anni Cinquanta frequenta il Bar Jamaica di Brera, crocevia di pittori e visionari. Lì incontra Piero Manzoni, Castellani, Bonalumi, Lucio Fontana: con loro firma il Manifesto del Bar Jamaica nel 1957, un gesto di rottura contro l’arte accademica. È il segno di un tempo nuovo, in cui Milano diventa laboratorio di idee e di forme.

Dopo un periodo iniziale vicino all’informale, Alberto Zilocchi trova la sua voce negli anni Sessanta con i Rilievi, superfici bianche in cui pieni e vuoti dialogano attraverso la luce.
Non c’è colore, non c’è gesto istintivo: solo calcolo, misura, equilibrio. Ma dietro quell’apparente freddezza si muove un mondo interiore fatto di ritmo e tensione. Come scrisse il critico Umbro Apollonio, «i suoi piani rilevati, con appena un filo d’ombra, rendono visibile uno spazio aperto e quieto».

Negli anni Settanta Alberto Zilocchi aderisce al Movimento Costruttivista Concreto del Nord Europa, entrando in dialogo con il gruppo Zero di Düsseldorf. Da questa esperienza nascono le Linee, composizioni in cui ordine e caso si intrecciano: formule matematiche, dadi lanciati sul tavolo, inclinazioni calcolate. L’artista gioca con la razionalità, la piega al suo pensiero, la rende arte.

La sua ricerca si estende anche alla scenografia, come nei lavori per il Teatro Donizetti di Bergamo, e lo porta a esporre in oltre cento mostre in Italia e all’estero.
Eppure, dopo la sua morte nel 1991, il silenzio. Le opere restano custodite dalla famiglia, lontano dai riflettori.

Alberto Zilocchi e la poesia del bianco

Solo nel 2016, a Milano, nasce l’Archivio Alberto Zilocchi, grazie all’incontro con Maurizio De Palma. L’obiettivo è chiaro: riportare alla luce il percorso di un artista che ha attraversato la stagione più viva dell’arte italiana, da Brera all’Europa del dopoguerra.

L’Archivio conserva cataloghi, fotografie, documenti, e collabora con musei e gallerie per valorizzare la sua eredità. È l’unico ente autorizzato al rilascio delle autentiche e alla catalogazione delle opere, ma soprattutto è un punto di partenza per chi vuole scoprire una voce rigorosa e poetica dell’arte italiana.

Perché nel bianco assoluto di Alberto Zilocchi non c’è silenzio, ma una musica sottile fatta di luce, spazio e tempo.

ARCHIVIO ALBERTO ZILOCCHI
Via Monte Rosa 13, 20149 Milano
Direttore responsabile
dr. Maurizio de Palma

A tal proposito

Più letti