Le scale mobili sono state inventate per rendere la vita più comoda.
A Milano no.
Qui sono diventate il campo di battaglia di una delle ossessioni cittadine più curiose: camminare mentre salgono.
Le regole non scritte
Chi frequenta metro e centri commerciali lo sa:
A destra si sta fermi, in modalità “turista”.
A sinistra si cammina, in modalità “milano-velocità”.
Il milanese medio, ovviamente, sceglie la corsia di sorpasso. E non cammina soltanto: accelera, con passo deciso, come se stesse scalando il Monte Bianco.
Perché lo facciamo?
Tre ipotesi verosimili:
Il tempo è denaro – Aspettare che la scala faccia il suo lento lavoro? Impossibile.
Allenamento urbano – Se non corri al parco, almeno ti alleni in metro.
Superiorità morale – Guardare dall’alto chi “osa” stare fermo dà una soddisfazione sottile.
Il lato comico
La verità? La differenza di tempo tra chi cammina e chi resta fermo è di pochi secondi.
Ma al milanese quei secondi sembrano un’eternità.
E appena arriva in cima, quasi sempre deve… aspettare il collega che ha preso l’ascensore.
E voi?
Confessate: siete da “destra rilassata” o da “sinistra supersonica”?
E quante volte avete pensato: “Se solo potessi correre…”?
A Milano le scale mobili non servono a riposarsi.
Servono a dimostrare che, anche contro la tecnologia, noi… andiamo più veloci.

