mercoledì,16 Luglio,2025
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Milano tra Alarico e Narsete: secoli di saccheggi e rinascite

La Milano tardoantica e altomedievale visse secoli turbolenti, travolta dalle grandi migrazioni barbariche e dalle lotte per il controllo dell’Impero. Un lungo arco di devastazioni e tentativi di rinascita, che ne cambiarono radicalmente volto e destino.

Alarico e l’incubo visigoto

Nel 402, la città tremò di fronte ai Visigoti di Alarico. L’imperatore Onorio, temendo per la propria incolumità, spostò la corte a Ravenna, giudicando Milano troppo esposta. Per la città fu un colpo durissimo, che ne spezzò l’equilibrio economico e sociale. Anche se il generale Stilicone riuscì temporaneamente a fermare Alarico, il terrore restò vivo. Dopo la morte di Stilicone, Alarico tornò a saccheggiare Roma, lasciando nuovamente Milano in balia degli eventi.

Attila, il flagello di Dio

Nel 452 arrivò Attila, a capo degli Unni. Milano, già provata dall’emigrazione dalle campagne e dall’affollamento urbano, si ritrovò senza difese: fu presa, saccheggiata e umiliata, mentre l’imperatore fuggiva. Attila, pur essendo chiamato “flagello di Dio”, risparmiò almeno la popolazione, preferendo la distruzione simbolica del potere imperiale locale.

Teodorico e i Goti

Caduto l’Impero romano d’Occidente nel 476, Milano finì nelle mani di Odoacre, e poi nel 493 passò sotto il dominio di Teodorico, re degli Ostrogoti. La città, affidata a un capitano detto defensor, provò a riprendere fiato sotto la supervisione del vescovo Lorenzo, che coordinò la costruzione di nuove chiese e pose le basi dell’arcivescovado.

Uraia e la tragedia del 539

La fragile ripresa gotica fu travolta dallo scontro tra Bizantini e Ostrogoti. Nel 539, Milano si sollevò contro i goti confidando nell’aiuto dell’esercito bizantino. Ma l’aiuto promesso si rivelò inadeguato: la città subì un assedio di sei mesi da parte di Uraia, nipote del re Vitige. Quando Milano si arrese, i goti si vendicarono con una ferocia inaudita: la popolazione fu sterminata, le cronache parlano (esagerando) di 300.000 morti, gli uomini squartati, le donne spartite come bottino e la città rasa al suolo. Un vero castigo di Dio.

Narsete e la rinascita mancata

La guerra goto-bizantina si concluse solo nel 567, con la riconquista bizantina guidata dal generale Narsete. Milano venne ricostruita in parte, ma ormai era ridotta a un villaggio di capanne e paglia, con strade sterrate dove pascolavano animali. Nulla a che vedere con la grande metropoli voluta da Massimiano pochi secoli prima.

La rinascita vera e propria sarebbe arrivata solo molto tempo dopo, ma la memoria di questi secoli di sangue e di rovine continuò a pesare sulla storia di Milano per generazioni.

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