sabato,12 Ottobre,2024
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Milanesando… sòffegh

La sciora (si legge sciura, ma si scrive con la “o”) milanese è qualcosa che non è imitabile, la si riconosce da una serie di piccoli dettagli. In questi giorni caldi, a Milano non c’è l’afa, si dice sòffegh…e abbiamo detto tutto! E poi “spettà” e toccà el coeur”.

Queste le parole di oggi. Buona lettura.

Sciora: signora.
La sciora milanese è colei che fa parte della Milano bene. Vestita in maniera sobria, con poco trucco, magra e affascinante, vanta numerose imitazioni. Ma la classe non si può imitare. Le aspiranti signore commettono una serie di errori, che rendono evidente il loro bieco tentativo di sembrare parte di un mondo che non è il loro. I tacchi: la sciora non li usa per muoversi in città: lei usa le ballerine, anche perché spesso si muove per la città in bicicletta (la sua, mica quella del bikesharing!). Gli occhiali troppo vistosi: la vera sciora non mette mai in mostra le griffe (salvo sulle borse, ma lì è colpa degli stilisti…). I termini: quelle della Milano bene, non pranzano, fanno colazione; un capo di abbigliamento non è bello, è simpatico o divertente; non vanno al mare per il fine settimana, vanno a Santa (Margherita Ligure) e soprattutto non hanno nomi: solo vezzeggiativi preceduti dall’articolo “la” (la Bibi, la Guia, la Titti, la Cory…). Un mondo a sé.

Sòffegh: afa.
Chiunque abbia avuto la fortuna di passare l’estate a Milano, ha imparato cosa significa la parola afa. E’ un’aria calda, densa, ferma, umida e appiccicosa che ti avvolge e ti da la sensazione di soffoco. E sòffegh sta proprio ad indicare quel senso di soffoco che invade la città nei mesi estivi. E mentre tu boccheggi alla ricerca di un riparo munito di aria condizionata, guardi i runner che imperterriti a mezzogiorno corrono e ti domandi se per caso abbiano trovato l’unico sistema per sconfiggere il caldo soffocante di Milano. Ma è solo il sòffegh che inizia a farti vaneggiare…

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Spettà: aspettare
Siccome “aspetta” è troppo lungo ed è sinonimo di “fermati” (vedi fermes) e quindi porta in sè una certa urgenza, allora è utile abbreviare la parola. “Spetta un attimo!”. Quella “a” in più fa la differenza. E poi sarebbe troppo dolce iniziare una parola con una vocale.

Toccà el coeur: commuovere.
Milano ha il cuore in mano è uno dei modi di dire più famosi. Ed è vero. Per quanto i luoghi comuni sui milanesi raccontino di persone fredde e distaccate, la realtà ben diversa. E’ la città con il maggior numero di associazioni benefiche in Italia e il volontariato è parte integrante della città. Perché, a dispetto di quanto sembri, a noi milanesi è molto facile riuscire a “Toccà el coeur”.

Elisabetta Piselli
Elisabetta Piselli
Amo da sempre le parole, mi piace sceglierle, dosarle e scriverle. Giornalista, scrivo per TuttoMilano di Repubblica e per diversi siti.
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