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Sant’Antonio Abate, a due passi dall’università

Semplice e severa, la chiesa di Sant’Antonio Abate sorge in quella che oggi conosciamo come Via San’Antonio, dietro all’Università degli Studi di Milano. Un’altra perla da vedere per chi frequenta la zona per studio, lavoro o diletto.

Del primo complesso di edifici risalenti alla prima metà del Trecento, ad opera degli Antoniani, ci rimane poco. Essi furono chiamati a Milano per reggere l’ospedale fondato due secoli prima da Ruggero del Cerro e per assistere gli ammalati del “fuoco sacro”. La tradizione vuole che la congregazione curasse il morbo che affliggeva la popolazione con uno speciale unguento animale, da qui deriverebbe la denominazione popolare della malattia: “il fuoco di Sant’Antonio”.

A testimonianza di questo periodo di Sant’Antonio Abate ci rimangono una parte del campanile e i due splendidi chiostri; nel XVI secolo invece, la chiesa entrò in possesso dei Regolari Teatini grazie a Carlo Borromeo, periodo nel quale fu ricostruita inglobando la parte più antica e la piazzetta antistante, con cui assunse l’aspetto attuale che rispecchia il gusto, successivamente definito come manierista, del Cardinale.

Sant’Antonio Abate, a due passi dall’università

Il Seicento fu il momento della sua massima fioritura, in quanto cominciarono a prendere forma le meravigliose decorazioni di grandi artisti del calibro di Giulio Cesare Procaccini, il Malosso, il Cerano e il Vajani e tanti altri. Questo fu possibile durante tutto il secolo grazie alle generose donazioni che la congregazione ricevette, sia in denaro che in opere; già nel secolo successivo però, le cose cambiarono drasticamente.

Il declino economico e della congregazione in sé furono deleteri per la meravigliosa chiesa, che durante la soppressione napoleonica fu trasformata in un magazzino militare, causando il danneggiamento di inestimabili opere. Solo nell’Ottocento Sant’Antonio Abate fu riaperta al culto, anche se nello stesso momento alcuni locali erano stati adibiti a carcere, per l’occasione l’architetto Giacomo Tazzini rifece interamente la facciata.

Oggi è possibile visitare Sant’Antonio Abate e godere appieno del suo straordinario patrimonio storico ed artistico. Ancora una volta Milano e i suoi tesori non ci deludono, anzi, ci regalano grandi emozioni e grandi storie.

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