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Antonio Beretta, sindaco smanioso di grandezza

Antonio Beretta è ricordato dalla sua città in una breve via che collega la più famosa e importante Piazza Castello a Foro Bonaparte; tributo doveroso dato al Primo Cittadino eletto sotto il Regno di Sardegna nel 1860.

Antonio Beretta nasce a Milano il 17 aprile 1808 e mentre si dedica all’amministrazione delle proprietà di famiglia coltiva i suoi interessi politici diventando, ormai trentacinquenne, assessore all’attività della Congregazione di Milano. Nel giro di qualche anno fonda insieme ad alcuni colleghi il governo provvisorio di Lombardia.

Dopo l’armistizio di Salasco e vista la complicata situazione politico-militare in atto a Milano, Antonio Beretta emigra in un primo tempo a Lucerna e poi a Torino, dove entra nella Consulta Straordinaria di Lombardia. Non è ancora tempo di rientrare nella sua città: dopo la disfatta di Novara si reca in Francia e poi in Inghilterra. E’ il 1859 l’anno in cui torna a casa e viene eletto consigliere comunale, qualche mese dopo diventa Sindaco di Milano.

E’ un periodo di grande fermento, Milano vuole assumere un ruolo di primo piano nel neonato Regno d’Italia, il Sindaco getta le basi per uno sviluppo che guarda al futuro, impegnandosi nella trasformazione del centro della città, nella costruzione di nuovi quartieri, nell’allargamento dei confini urbani.

Antonio Beretta, smanioso di grandezza

L’architetto Giuseppe Mengoni è colui che si occupa del ridisegno di Piazza del Duomo, anche se poi del suo progetto viene realizzata solo la Galleria. Nello stesso periodo nascono i quartieri di via Solferino, Principe Umberto e Porta Genova.

Antonio Beretta, preso dalla smania di grandezza, aumenta notevolmente il deficit comunale provocando, logicamente, malcontento generale. La goccia che fa traboccare il vaso è il prezzo esorbitante pagato a suo cognato, assessore della giunta, per una casa da demolire. Giunta e Sindaco vengono accusati di malversazione. Situazione complicata resa ancora più critica dal disagio economico e dal trasferimento a Firenze di alcuni uffici con numerosi impiegati; tutto questo porta Antonio Beretta a rassegnare le dimissioni il 7 luglio 1867.

Ritiratosi dai pubblici affari passa gli ultimi anni della sua vita a Roma dove, ottantatreenne, muore il 14 novembre 1891.

antonio beretta
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