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Boffalora sopra Ticino: remiamo sotto i ponti

Boffalora sopra Ticino: bellezza e storia si fondono offrendosi alla navigazione placida sul naviglio grande.

Boffalora comunica ancora il ritmo lento, la poesia, la nebbia della Milano che fu la più bella. Il naviglio attraversa il paese conservando sulla sponda una copia del barchett di Boffalora, quel barchett che faceva servizio passeggeri dal 1645, fino ai primi anni del secolo scorso. Boffalora deve al naviglio grande tutto, nel senso più totale.

E’ infatti il cantiere del canale a chiamare l’insediamento. Qui si era stabilito il villaggio degli operai intorno al 1180. Tempo un secolo e si trasforma subito in terreno di battaglie, destino che coinvolgerà Boffalora molto spesso nella sua storia.

Già nel 1245 qui si scontrano i milanesi ed i tedeschi di Federico II. La signoria Viscontea si appropria del feudo nel ‘300 per poi cederne una parte alla certosa di Pavia ad opera di Gian Galeazzo.

Qui i certosini costruiscono una grangia, oggi esattamente dov’era all’epoca. Nel ‘700 fonderanno anche la filanda Mylius. Avanti e indietro con il barchett lungo il naviglio, comodo e discreto, da Milano alla campagna.

Boffalora sopra Ticino e le sue ville

Boffalora diventa terra di villeggiatura, seminata di ville e nobiltà del miglior blasone. Villa Giulini, casa Carena, Villa Calderari. La guerra poi torna con Napoleone che costruisce qui un nuovo ponte sul naviglio in granito, ancora oggi conservato, per agevolare il movimento delle truppe.

Nel 1859 la battaglia di Magenta arriva fino a qui, dove si scontrano gli austriaci ed i piemontesi dando vita alla sanguinosa battaglia di Boffalora, ma ancora non è finita. Anche la seconda guerra mondiale porta bombardamenti a raffica, proprio per la presenza dei ponti, fortunatamente salvi.

Ah, i ponti di Boffalora sopra Ticino: imbracciare i remi e passarci sotto vuol dire ripetere un gesto antico di secoli.

Un gesto carico di emozione.

Boffalora sopra Ticino
Boffalora sopra Ticino

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