Stanchezza persistente, senso di spossatezza, mancanza di energie anche dopo una notte intera di sonno.
Non è solo “stress”. E no, non sempre è questione di età o stagione. Quando il corpo manda segnali chiari, la cosa più intelligente da fare è ascoltarli. E la prima mossa concreta – prima ancora di integratori, diete o cambi di routine – è una sola: fare delle analisi del sangue complete.
Non servono ipotesi. Servono dati. E come facciamo? La soluzione è affidarsi ad un Poliambulatorio che possa consigliarvi tramite servizi di diagnosi e visite specialistiche. A Milano ci sono molti studi medici professionali che svolgono quest’attività, oggi vediamo alcuni servizi dal Poliambulatorio Magenta Medical Center e perché in caso di grande stanchezza è meglio effettuare delle analisi e poi con i professionisti del settore andare ad indagare meglio sul perché i valori possono essere idonei o meno per un’attività di approfondimento.
Perché partire dal sangue?
Il sangue è la mappa della nostra salute. Ci racconta come funziona il nostro metabolismo, se ci sono carenze nutrizionali, squilibri ormonali, infezioni in atto, infiammazioni croniche, problemi al fegato o alla tiroide. E lo fa prima ancora che i sintomi peggiorino.
Quando ti senti perennemente stanco – non per un giorno, ma per settimane – è molto probabile che ci sia qualcosa sotto. Qualcosa che non si risolve con un caffè in più.
I segnali da non ignorare
Molti iniziano a preoccuparsi solo quando compaiono sintomi evidenti. Ma la stanchezza cronica è già di per sé un segnale.
Se ti riconosci in almeno tre di questi punti, è il caso di parlarne con il medico e chiedere esami specifici:
- Ti senti affaticato appena sveglio
- Hai difficoltà a concentrarti
- Hai frequenti giramenti di testa o battiti accelerati
- Ti senti debole anche senza aver fatto sforzi
- Hai pelle pallida o fredda, mani e piedi sempre gelati
- Dormi ma non ti ricarichi
Niente panico. Ma nemmeno superficialità. Serve capire cosa sta succedendo, e il sangue è la strada più rapida per farlo.
Quali esami chiedere?
Non bastano “gli esami generici”. Se parliamo di stanchezza fisica e mentale persistente, è utile partire da questi valori:
- Emocromo completo
- Ferritina, sideremia, transferrina
- Vitamina D, vitamina B12, acido folico
- Glicemia a digiuno e insulina
- TSH, FT3, FT4 (funzionalità tiroidea)
- Funzionalità epatica e renale (AST, ALT, creatinina, urea)
- PCR o VES (marcatori di infiammazione)
- Elettroliti: sodio, potassio, magnesio
Questi esami, letti insieme, danno un quadro preciso della situazione. In base ai risultati, il medico potrà decidere se approfondire.
Le cause più comuni
Nella maggior parte dei casi, la stanchezza cronica ha cause reversibili:
- Anemia da carenza di ferro (più comune nelle donne)
- Ipotiroidismo: tiroide lenta = metabolismo rallentato
- Ipovitaminosi D: sottovalutata, ma diffusissima
- Bassi livelli di vitamina B12 o folati
- Glicemia instabile o insulino-resistenza iniziale
- Infiammazioni silenti: a volte piccoli segnali di patologie che stanno emergendo
Meglio agire subito
Chi aspetta “che passi da sola” spesso si ritrova a convivere per mesi con una fatica inspiegabile, mentre bastava un semplice prelievo per iniziare a risolvere il problema.
Le analisi del sangue non sono solo diagnostiche. Sono uno strumento di prevenzione. Permettono di intervenire prima che un disturbo si trasformi in qualcosa di più serio.
Sentirsi stanchi può sembrare normale. Ma non lo è, se accade ogni giorno. Il corpo parla. E prima di cercare soluzioni online, prima di cambiare alimentazione o assumere integratori a caso, c’è una scelta più saggia: fare analisi complete, leggere i risultati con un medico competente e agire con consapevolezza.
Perché stancarsi è umano.
Ignorarlo, no.

