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Tempio della Vittoria, il mausoleo dei caduti milanesi dietro Sant’Ambrogio

Il Tempio della Vittoria è il monumento ai caduti milanesi della Prima guerra mondiale, situato in largo Agostino Gemelli fra la Basilica di Sant’Ambrogio e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Conosciuto anche come Sacrario ai Caduti venne eretto tra il 1927 e il 1930 su progetto dell’architetto Giovanni Muzio che si avvalse della collaborazione di Giò Ponti, Alberto Alpago Novello, Ottavio Cabiati e Tomaso Buzzi.

L’inaugurazione fu antecedente alla fine dei lavori: il 4 novembre 1928 ricorreva il decennale dall’annuncio della fine della Prima guerra mondiale pronunciato dal generale Armando Diaz, Capo dello Stato Maggiore dell’esercito italiano, con queste parole: “La guerra contro la Austria-Ungheria che, sotto l’alta guida di S.M. il Re, Duce supremo, l’Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse in ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta.”

Dieci anni dopo, in occasione dell’inaugurazione del Tempio della Vittoria, il Duca d’Aosta, comandante della terza Armata del Regio Esercito durante la Prima guerra mondiale, rilesse il Bollettino della Vittoria pronunciato da Diaz davanti ad un’enorme folla, composta principalmente da reduci.

Tempio della Vittoria, il mausoleo dei caduti milanesi dietro Sant’Ambrogio

Il monumento venne danneggiato durante i bombardamenti del 1943 e ampliato trent’anni dopo su progetto di Mario Baccini, che sviluppò il Tempio della Vittoria in profondità, creando sottoterra il Sacrario per custodire i resti dei caduti e incidendo i loro nomi (oltre 10 mila) su delle tavole di bronzo, a perenne memoria del loro sacrificio. Per il medesimo motivo esternamente è posto un braciere dove arde la fiamma perpetua.

Il Tempio della Vittoria ha un forte valore simbolico: nel luogo in cui è stato eretto si trovava, in epoca paleocristiana, il cimitero dei martiri; le misure e l’orientamento del monumento sono le medesime dell’atrio del tempio della Basilica di Sant’Ambrogio. Delimitato da un recinto di pietra nera è stato costruito in marmo bianco di Musso, scelta che vuole rimarcare la continuazione della tradizione rappresentata dalle Colonne di San Lorenzo e dal Duomo.

La simbologia è espressa anche dalla forma ottagonale del tempio: otto lati per le otto porte di Milano, attraverso cui i soldati lasciarono la città per andare a combattere. Quattro lati con archi a tutto sesto, su ciascuno dei quali sono scolpiti i nomi delle grandi battaglie combattute dal 1915 al 1918; tra una nicchia e l’altra sono poste delle urne di pietra nera, che conservano la terra dei campi di battaglia.

Gli altri quattro lati, occupati da nicchie ad arco sormontate da timpani triangolari, simboleggiano invece i quattro elementi naturali ovvero terra, acqua, fuoco ed aria.

All’ingresso del mausoleo, infine, è posta una statua di Adolfo Wildt alta 4 metri che raffigura Sant’Ambrogio mentre calpesta i sette vizi capitali. Del 1928 è stata realizzata in bronzo e dorature.

tempio della vittoria - foto di Paolobon140
tempio della vittoria – foto di Paolobon140

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