venerdì, Maggio 3, 2024

cosa vediamo oggi?

Olimpiadi Milano-Cortina 2026: il...

Il conto alla rovescia verso le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 è sempre...

Ludovica Torelli, contessa di...

Ludovica Torelli è stata una figura di spicco nella società italiana del Rinascimento,...

Porta della Meraviglia, una...

Camminando lungo via Francesco Sforza, nei pressi del celebre Giardino della Guastalla, ci...

Cesano Boscone, a due...

Cesano Boscone, località situata a sud ovest di Milano, affonda le sue radici...
HomeCosa fareRibot, sedersi a...

Ribot, sedersi a tavola con la leggenda

Metà anni ’70: Colette e Mauro perdono la testa per un ristorante che all’epoca era praticamente in periferia, a due passi dall’Ippodromo di Milano. Sono giovani, entusiasti ed intraprendenti. Forse anche un filo incoscienti. Ma chi non lo è a quell’età?

Decidono di buttarsi e prendono in mano questo ristorante e lo chiamano Ribot: la passione per l’ippica in famiglia è tanta, il nome infatti è del celebre campione che nel dopoguerra ha vinto tutto. Essere a due passi dal centro nevralgico della storia dell’ippica milanese fa il resto. Inizia così una storia di passione, buon cibo e successo.

Oggi a guidare Ribot troviamo Niccolò, il figlio. Continuare sulle orme dei genitori è stata naturale ed allo stesso tempo una missione. Lui stesso spiega così questa scelta: “Sono state le persone a chiedermelo, per loro Ribot era diventata come una casa. La maggior parte dei nostri clienti non dice “ieri sera sono andato al ristorante”, ma “ieri sera sono andato da Ribot”.Può sembrare una sottigliezza, ma per noi è un grande risultato. Significa essere riconosciuti per la nostra ospitalità unica per la nostra cucina e per i nostri valori.”

Le origini toscane qui si “respirano” subito e si assaggiano un attimo dopo: i migliori tagli di carne, fiorentine, filetti e costate, così come gli affettati, i formaggi, le paste, i maccheroni alla Montalcino. Il tutto accompagnato da quello che nella cantina, viene accudito come un tesoro: i classici dei vigneti toscani.

Ed a rendere il tutto perfetto è indiscutibilmente il contesto: quella che negli anni ’70 era periferia oggi è una zona viva ma sempre molto verde. Qui la vista non offre grattacieli e palazzi, ma pergolati ed alberi. E quando la stagione lo permette, pranzare o cenare nel dehor accompagnati dalla musica delle cicale o dei grilli, rende il tempo passato da Ribot un’esperienza unica. Da ripetere tante, tante volte.

ribot
ribot

Leggi anche

Corso Buenos Aires, un salto in sudamerica?

La lunga strada che oggi chiamiamo Corso Buenos Aires, in origine era denominato Corso Loreto o lo stradone di Loreto, poiché nelle sue vicinanze sorgeva una chiesa dedicata a Santa Maria Loreto voluta da San Carlo Borromeo e costruita...

Gruppo Maio alla guida dell’Alfa Romeo Caffè e Bistrò

L'alta qualità del Made in Italy, dalle automobili alla cucina, per un viaggio tra innovazione e tradizione, in un luogo simbolico come il Museo Alfa Romeo di Arese (MI): il gruppo MAIO si prepara a entrare in pista, alla...

Incoronazione di spine, il mistero di Pasqua

Sono alla Pinacoteca Ambrosiana, nell'ambiente suggestivo dell'"Aula Leonardi": qui spicca un affresco di grande impatto, realizzato da Bernardino Luini, uno dei più brillanti seguaci di Leonardo da Vinci.  Il tema dell'opera è evidenziato da un cartiglio sopra la parte centrale,...