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Permettimi due parole, ti rubo solo un attimo

Ehi tu. Sì, dico a te. No, non è necessario che ti giri, prosegui pure il tuo lavoro. So che puoi sentirmi lo stesso.

Come sono gli sguardi delle persone che si fermano da te? Sei riuscito a cogliere le sensazioni che vivono, le loro emozioni? Sono cambiate ultimamente, vero?

Così come sono cambiate le parole che usano per rivolgersi a te. Scommetto che ultimamente sono più quelle italiane. Eh sì, oggi è così.

Mi spiace disturbarti ma permettimi solo un’ultima cosa, poi me ne vado, riprendo il mio giro. Non so quanti si fermeranno da te nei prossimi giorni, spero più di quelle che in questo momento posso immaginare, ma ti prego di una cosa. So che non sarà semplice, ma fai anche tu uno sforzo. Fallo per tutti noi che, lo sai, ci incantiamo davanti ai tuoi ritratti quando passiamo da qui.

Le prossime persone che si accomoderanno davanti a te, probabilmente avranno volti più tesi, preoccupati del solito. Sappiamo bene il perchè. Ecco, il favore che ti chiedo è quello di fermarti un secondo in più prima di prendere il pennello e la matita.

Fermarti a scrutare bene quei volti e cercare dentro quella fiammella di ottimismo che, anche questo lo so, c’è.

E’ nascosta, a volte quasi spenta, ma c’è, credimi. E ti chiedo di cercarla, trovarla e immortalarla nelle tue opere. Perchè sono così sicuro? 

Perchè è impressa nel dna di noi milanesi. C’è sempre. Anche quando noi stesso diciamo che no, questa volta è divero. E’ presente, in tutti noi. Da sempre. Ce lo insegna la storia, la nostra storia. Ci abbattiamo, cadiamo, ci lamentiamo, ma siamo sempre pronti a rialzarci. E’ quello che abbiamo dentro che ci spinge. La voglia di dimostrare ancora una volta che niente e nessuno ci può fermare.

Sarà così anche questa volta. A te il compito di immortalarlo per rendere visibile a tutti, anche a chi, ogni tanto, se lo dimentica. Buon lavoro!

permettimi due parole - foto photophonico
permettimi due parole – foto photophonico

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