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Il ritorno (amaro) del buffet

3 anni. Era dagli inizi del 2020 che non mi trovavo in una situazione come quella di ieri.

Tanti i motivi: in primis il covid che, per diversi mesi, ha scombussolato non poco le abitudini anche del famoso aperitivo milanese. E poi personali che mi hanno tenuto lontano da questo tipo di serate.

Ma andiamo con ordine: se tra voi c’è qualcuno (spero di no) che come me ha passato gli ultimi 3 anni lontano dai locali della movida, quelli che nel mondo pre covid offrivano buffet ricchi e pieni di pietanze, sarà una sorpresa, amara forse, scoprire che tutto è tornato come prima.

Lontani i tempi in cui si riceveva il piatto già pronto o che, nel tavolone allestito con tutto il buffet, una persona serviva i piatti per ciascuno ospite.

Ieri sera, ho visto con i miei occhi, tornare il vecchio buffet: quel tavolo pieno di ogni genere di pietanza e preso d’assalto dai clienti. E, lo confesso, è stato un viaggio nel passato a quando, appunto tre anni fa, c’era l’assalto.

Local bello e famoso, preciso, con due, dico due, tavoli belli grandi con ogni tipo di cibo, dal senza glutine ai vegano, passando dalle patatine alla pasta. Insomma, ricco q.b.

Ai lati del tavolo, ma anche davanti, dietro, sopra e sotto, un’orda di gente che probabilmente non mangiava da Natale: gente che, lo preciso, proprio giovanissima non era. Io ho quasi 50 anni e non dico che fossi il più giovane, ma…

Piatti talmente pieni che iniziavano a perdere pezzi appena la gente si spostava: talmente “carichi” che avrebbero sfamato 4 persone e che, esattamente come un tempo, poi rimangono mezzi pieni quando il cameriere passa ai tavoli per portare via i resti.

Facce concentrare negli attimi dedicati a riempire i piatti fino all’orlo: espressioni come “proviamo questo che non so se mi piace“, compiaciute per aver riempito il piatto forse (sicuramente!!!) senza neanche aver letto cosa stavano per prendere.

In altre parole: la versione aggiornata al 2023 della tristezza dell’aperitivo.

E se proprio vogliamo dirla tutta, provate a guardare le persone quando raggiungono il loro posto, che sia al tavolo o sullo sgabello: mangiano distrattamente, guardando il telefono, senza parlare con la persona che hanno a fianco, che sia il fidanzato, un amico, la moglie.. niente. Neanche uno sguardo. E, permettetemelo, devo essere io quello “strano” che senza piatto nè bicchiere, cerco di instaurare una conversazione con chi mi è vicino?

Se davvero io sono quello diverso, fatemelo dire: evviva la diversità! Alla faccia della moda e dell’adeguarsi. Mai l’ho fatto e mai lo farò!

Lo confesso: ho vissuto anni in questi ambienti, un po’ per scelta un po’ per lavoro. Ieri è stata l’ultima volta. Mai più aperitivo in locali “in”, ma più buffet.

buffet - foto dagospia.it
buffet – foto dagospia.it

 

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