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Tavolini in piazza, una scelta che divide ma che a noi piace

Approfitto della foto di Nicoletta Saracco per un pensiero al riguardo dei tavolini, in questo caso, in piazza Sant’Alessandro.

Non è l’unica piazza o spazio della città che negli ultimi mesi è stato occupato in parte dai tavolini dei locali della zona che, per i motivi che tutti conosciamo legati alla pandemia, hanno avuto il permesso dal Comune di occupare il suolo pubblico, come nel caso in foto.

A prescindere dai sacrosanti motivi legati alla pandemia, confesso che soluzioni come questa a me personalmente piacciono. Per dirla tutta, non ci vedrei nulla di male se, a pandemia conclusa, con le giuste regole, si potesse mantenere questa soluzione soprattutto in alcune zone.

Il motivo di questo mio personale, e come sempre non condivisibile pensiero, è che non capisco per quale motivo ci si debba nascondere in qualche angolo o dentro in locale, quando si ha la possibilità di godere di una vista così eccezionale.

Aggiungo che a mio parere, potrebbe anche accadere che bevendo e mangiano lì in piazza, qualcuno possa anche iniziare a domandarsi che chiesa è, quale è la sua storia, da quanto tempo è lì… insomma potrebbe far nascere delle curiosità.

E personalmente credo che se di 100 persone che si siedono al tavolo a bere, 2 tornati a casa, andassero a cercare, magari qui da noi (eh… esagera!) la storia di questa chiesa, sarebbe un bel risultato.

tavoli in piazza
tavoli in piazza

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