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Qualche ruota di troppo

Sono periodo strani, anche per il trasporto. Ogni giorno leggiamo qualche cosa di nuovo su piste ciclabili, mobilità dolce, monopattini… a prescindere da come vogliate vedere questi cambiamenti, è indubbio che ci sia qualche cosa di diverso in giro per la città

C’è però una cosa che, covid o non covid, è rimasta identica. E non lo scrivo per sentito dire o per averlo letto da qualche parte sui social, ma per un’esperienza diretta di due giorni fa.

Complice le previsioni del tempo, mio malgrado ho deciso di affrontare l’attraversamento della città non con le mie solite due ruote, ma con l’auto. Non sono un amante degli spostamenti in macchina, soprattutto in città. A fatica ricordo la volta precedente a quella di cui sto scrivendo.

Per la cronaca: la partenza è stata dalla zona San Siro e l’arrivo all’Ortica. Quasi dall’altra parte della città. Più ritorno. L’orario non era quello di punta: grosso modo sono partito alle 9.30.

Come detto complice un po’ di pioggia i mezzi a due ruote erano sicuramente meno rispetto alla media anche di questo periodo: traffico ce n’era, ma come dire… abbiamo visto di peggio.

E allora? Quale è questa cosa rimasta uguale? Presto detto: quelli che “parcheggiano” in doppia fila. Guardo caso i rallentamenti più evidenti in città, o per lo meno nelle strade che ho fatto io, erano dovuto a qualcuno che ha lasciato l’auto in doppia fila con o senza le quattro frecce accese e via, a fare quel che voleva.

A volte mi domando se la gente lo faccia di proposito o davvero non ci arrivi: non si rendono conto delle difficoltà che provocano agli altri, auto ed autobus. Che il loro parcheggio creativo provoca non solo rallentamenti ma file. E problemi. 

E’ per questo motivo che quando leggo di critiche alle piste ciclabili, ai monopattini, alle moto, alle bici, alle auto, mi rendo conto che a prescindere da alle soluzioni adottate dall’amministrazione, alcune migliorabili o rivedibili certamente, non ci si renda conto che il vero problema è chi utilizza questi mezzi.

Troppe persone che non hanno idea di cosa sia, a prescindere da quello che guidano, l’educazione ed il rispetto. Questi purtroppo sono considerati evidentemente optional. Peccato che siano più fondamentali di un motore o di due pedali.

Qualche ruota di troppo
Qualche ruota di troppo

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