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Niccolò Frediani: fermarsi? Mai!

Fermarsi? Cosa vuol dire fermarsi? Potrei riassumere con questa frase il ritratto di Niccolò Frediani, titolare di Ribot. Da quando lo conosco, e non è poco, non l’ho mai visto fermo. Mai.

Persino durante il lockdown, quando soprattutto la sua categoria ha penato e non poco, lui fermo non c’è stato. Ha analizzato la situazione ed ha reagito, subito. Inventandosi la “macelleria”: le persone non possono andare  mangiare la carne da Ribot? Ok, la portiamo noi a casa loro. Pensato e fatto. Niccolò è così. Convinto e veloce.

La responsabilità di gestire Ribot, e non solo, è tanta, ma lui guarda sempre avanti. Come tutti trova ostacoli, ma non si ferma (ancora una volta): l’ostacolo va sempre superato.

Niccolò Frediani: fermarsi? Mai!

Se questa qualità non fosse già di per sè abbastanza, sono altri due aspetti di Niccolò Frediani che mi hanno sempre colpito, uno professionale e l’altro personale.

Professionalmente è la cura, passione ed attenzione che mette nell’accoglienza della clientela: quando ci si siede a tavola nel suo ristorante, bastano davvero pochi minuti per sentirsi a proprio agio, con attenzioni che difficilmente si trovano altrove. Il modo di porsi di Niccolò e di tutti i suoi ragazzi è davvero più unico che raro.

E questa attenzione professionale è a mio avviso dovuta al fattore personale: le ragazze ed i ragazzi che lavorano con Niccolò sono la sua famiglia. Può sembrare una frase fatta, già sentita, ma da Ribot è esattamente così. Lo si percepisce sempre. In ogni occasione. Se non siete mai stati a mangiare da Ribot, provate a guardare le storie che quotidianamente pubblica sul profilo instagram

Niccolò Frediani
Niccolò Frediani

 

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