Pietro Canevari, giovane Patriota

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Siamo a Baggio, confesso che la piccola via non la conoscevo. E, doppia ammenda, non conoscevo neanche Lui. L’occhio mi è caduto distrattamente questa mattina, quando vagavo senza meta assorto dai miei pensieri.

L’ho fotografata perchè è un cognome che conosco e volevo mandarlo ad alcuni amici. Poi, preso dalla curiosità ho cercato. Chi è Pietro Canevari ? Quella che ho scoperto è una delle tante bellissime quanto tristi storie del nostro passato recente.

Torniamo indietro al 1848 ed alla prima guerra d’indipendenza. Le cose, come sappiamo, non finirono molto bene, ma Mazzini continuava ad incitare gli italiani alla lotta. Qui da noi a Milano si crea il Comitato Insurrezionale che voleva una nuova rivolta.

Il dubbio era se approfittare del Gran Ballo a Palazzo Marino il 31 gennaio per avvelenare tutti i partecipanti oppure assassinare 3 aristocratici milanesi, quelli più legati all’amministrazione austriaca. Alla fine nessuno dei due piani venne attuato.

«La prima legge della cospirazione, la quale vuole, che dove mancano armi, dove sono proibiti i bastoni, egli è lecito ricorrere ad ogni mezzo che valga a distruggere il nemico»

Questo era l’insegnamento di Felice Orsini che un migliaio di uomini, operai per lo più, presero come motto e armati di coltelli e pugnali domenica 6 febbraio 1853 diedero l’assalto alle caserme austriache: la loro speranza era che i soldati ungheresi si schierassero con loro, visto il desiderio di entrambi dell’indipendenza dall’Austria.

La storia di Pietro Canevari

Andò male, questo “aiuto” non ci fu: da piazza del Duomo a Porta Romana, da Porta Vercellina a quella Ticinese gli scontri furono pesanti e violenti. Una rivolta che finì male, visto che nè il popolo nè i mazziniani milanesi parteciparono. Dopo un giorno, con l’arrivo dei rinforzi austriaci tutto finì.

La rivolta non ebbe il finale sperato se non quello di far capire, ancora di più, a casa Savoia, cosa passava per la testa dei milanesi.

10 furono i soldati austriaci uccisi e 47 i feriti. 895 gli arrestati tra le file degli insorti. Di questi 16 furono giustiziati in più giorni. L’8 febbraio venne giustiziato Pietro Canevari, 23 anni, celibe, facchino.

Questa qui sotto è la sentenza con il suo nome riportato. 23 anni. Se volete, passate a Baggio. Lo trovate (anche) lì.

pietro canevari sentenza
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