Il vino è riconosciuto universalmente come la bevanda degli Dei. Viene usato per accompagnare pietanze e per cucinarle. Miky Degni lo usa invece per dipingere.
Un’idea geniale che porta avanti da quasi quindici anni. Graphic designer, lavora nel settore della comunicazione da sempre. Con l’arrivo dei social network trova un appiattimento nel modo di divulgare i messaggi e inizia a studiare nuove forme di comunicazione da proporre ai propri clienti, mirate a diversificare gli strumenti utilizzati.
Inizia così a collaborare con alcune cantine, alle quali propone di utilizzare i propri vini per realizzare quadri unici e personalizzati. E lo fa attraverso vere e proprie performance, con tanto di musica dal vivo, alla presenza di ospiti che restano deliziati dai suoi lavori. Oggi sono tante le società vinicole con cui ha stretto collaborazioni e che vedono in questo modo diverso di comunicare il proprio prodotto l’idea vincente.


Per le sue opere Miky Degni non usa le normali tele, ma dipinge su carta di Amalfi, perfetta per assorbire nel modo corretto le pennellate di vino, che da un punto di vista tecnico ricorda l’acquarello.
Il vino dipinto, l’arte di Miky Degni
La passione per questo tipo di pittura la riporta anche in opere personali, con le quali negli anni ha organizzato diverse mostre dal titolo “Dipinti Ubriachi”. Con le sue tele cerca di rappresentare la bellezza. Tanti i ritratti, anche di personaggi dello spettacolo, che forse si potrebbero definire “Ritratti Ubriachi”.


Miky Degni vive e lavora in zona Corso di Porta Ticinese, quello che ancora oggi è uno dei quartieri più autentici della città, dove sono rimaste le vecchie botteghe ed i vecchi laboratori. E’ il quartiere di chi usa il tram per muoversi in città, perché tanto passa sotto casa. Ed è il suo luogo della città preferito.
Ha all’attivo numerose mostre in Italia, tra queste la Biennale Venezia del 2011 con Vittorio Sgarbi e alla Triennale Roma nel 2014 con Achille Bonito Oliva.
Potete trovare Miky Degni nel suo laboratorio Segnidegni in Corso San Gottardo, 37!

