Peppino Meazza, da Porta Vittoria al Mito

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Stadio di San Siro Meazza
Cosa vedere a Milano: lo stadio di San Siro - Meazza

Non siamo molto tifosi, anzi a dirla tutta non seguiamo per nulla le vicende calcistiche, ma quel che certamente conosciamo è lo stadio di San Siro, intitolato a Meazza. E proprio di lui oggi vogliamo parlare, spendendo qualche riga prima che la voce sia quella dei gol di oggi.

Peppino Meazza. Beh, il mito. Nasce a Porta Vittoria nel 1910 e subito inizia a calciare un palla di stracci nei campetti sparsi nella città. Arrivato a 12 anni mamma lo iscrive al Gloria F.C. facendosi subito notare e guadagnando persino quegli scarpini da calcio che lui non poteva ancora permettersi, offerti generosamente da un ammiratore.

Scartato dal Milan, entra subito nella più giovane Inter, giocando nelle giovanili fino ai 17 anni, quando viene buttato nella mischia della prima squadra esordendo in Coppa Volta.

Preso in giro per la sua giovane età, zittisce l’invidia mettendo a segno 3 gol che valgono la vittoria e il riconoscimento del suo talento. Pochi anni e vince la classifica cannonieri portando l’Inter a vincere il campionato nel ’31 e trascinando la nazionale fino al titolo mondiale per due edizioni consecutive. 33 gol in nazionale, un record battuto solo da Riva nel 1973 tra cui un rigore calciato tenendosi con la mano i pantaloncini rotti.

Problemi di circolazione la piede destro che Milano battezza affettuosamente il piede gelato, lo costringono all’operazione, ma senza più tornare ai livelli altissimi precedenti. Gioca anche nel Milan e Nella Juventus, prima di ritirarsi e sedersi in panchina, in veste di allenatore e poi di osservatore nella sua Inter.

Al suo fiuto si è affidato, tra gli altri, Sandro Mazzola. Ci lascia nel 1979 guadagnandosi un posto nel famedio.

Stadio di San Siro Meazza
Cosa vedere a Milano: lo stadio di San Siro – Meazza