martedì, Aprile 16, 2024

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Milano verticale: con la testa verso l’alto

Milano verticale. La nostra è una città sempre più alta. Sono sempre più frequenti le strade dove dobbiamo spingere il collo all’indietro per guardare fin su in cima.

Ma li conosciamo tutti per nome gli “alberi di trenta piani” che abbiamo in città?

1954. E’ l’anno della torre Breda, con i suoi 117 metri per trenta piani (che la canzone di Adriano Celentano si riferisse proprio a lui?)
1958. Spunta la Torre Velasca. 106 metri, ancora oggi molto discussa: per alcuni è un capolavoro di architettura, per altri è semplicemente brutta…
1959. Torre Galfa, 109 metri.
1960. Arriva il nostro amato Pirellone. Alto 127, è rimasto per 50 anni il grattacielo più alto della città. Oggi è al quinto posto. Progettato da Giò Ponti,
Tra il 1992 e il 1994, arrivano le due Torri FS alte 100 metri.

E poi sono arrivati quelli nuovi: siamo nel 2010 quando viene completato Palazzo Lombardia (161 metri per 29 piani). Da qui in poi, è una corsa a chi lo fa più alto: tra il 2009 e il 2014 arrivano la Torre Unicredit, con le sue tre torri alte rispettivamente 218, 110 e 70 metri. La Torre Solaria, 143 metri, il Bosco Verticale, 111 metri (vincitore dell’ International Highrise Award nel 2014) e la Torre Diamante, il più alto edificio in acciaio italiano: 140 metri.

Nel 2015 vede la luce anche la Torre Isozaki, alta 209 metri per 50 piani…
E gli ultimi arrivati a City Life sono Il Dritto, Il Lungo e Lo Storto. Chi sarà il prossimo?

Milano verticale
Milano verticale
Elisabetta Piselli
Elisabetta Piselli
Amo da sempre le parole, mi piace sceglierle, dosarle e scriverle. Giornalista, scrivo per TuttoMilano di Repubblica e per diversi siti.

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