Milanesando

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Ci sono parole in milanese, che ancora oggi mi trasmettono una tenerezza infinita.

 

Una di queste è “basin”. La trovo così delicata che riesce a trasmettere tutta la dolcezza di un piccolo bacio. Un’altra è “balòss”,perché mi ricorda i nonni che trasmettevano quell’amore incondizionato, che solo loro sanno dare. Ecco le mie parole di oggi, con passaggio anche per l’antico e meraviglioso mestiere del “bagatt”.

Buona lettura

Bagatt: calzolaio. Parola molto amata dai milanesi, forse perché ci riporta a mestieri che sono ormai in disuso e a tempi lontani. El bagatt è colui che aggiusta le scarpe. Ne esistono pochi oggi e solitamente sono commercianti di una certa età che esercitano in locali piccolissimi, pieni di scarpe che entrano malconce e grazie alle loro cure tornano a noi come se fossero passate tra le sapienti mani di un chirurgo estetico. Bagatt è molto più
di una parola dialettale, è un mondo che sta finendo e che ci manca terribilmente.

Balòss: birbante. “Te see pròppi on balòss!” Viene usata con tono amichevole e quasi affettuoso nei confronti del birbante in questione. Usata soprattutto dai nonni che guardano con amore i propri nipoti birboni, e che rivedono nelle loro marachelle, la loro infanzia con le ginocchia sbucciate e i giochi di strada che non esistono più.

Basin: bacio. E’ gesto delicato, intimo e il milanese è una lingua un po’ timida. Nella parola “basin”, c’è un imbarazzo quasi certo. Fa pensare ai figli dell’Italia del dopoguerra, i nostri genitori o i nostri nonni, che sono cresciuti senza un’educazione affettiva. E allora quegli uomini così grezzi, provavano a chiedere alla ragazza che corteggiavano “on basin”. Magari arrossendo e con la paura che rispondesse di no. Ma “i basitt” sono anche quelli che si chiedono ai bambini piccoli, che con la loro pelle che profuma di buono, regalano ai
nonni i bacini umidi.


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