Evviva Meneghino

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Il personaggio di Meneghino è stato creato verso la fine del 1600 nelle opere di Carlo Maria Maggi: 4 commedie ovviamente in dialetto milanese. Ecco i titoli:

Il manco male del 1695,  Il Barone di Birbanza (1696), I consigli di Meneghino del 1697 e 
Il falso filosofo (1698) 

In queste commedie il personaggio non aveva la maschera nè il trucco, ma divenne così famoso che sostituì il più “datato”  Beltrame da Gaggiano, “un contadino goffo e incapace, che non sa mai trarsi d’impaccio“.

Ma chi è Meneghino? «E’ un servitore ammogliato, carico di figli, affezionatissimo a’ suoi padroni, virtuosamente ridicolo, onestamente codardo, operante ognora con una comica circospezione, e sempre ingannato dal primo furbo in cui si abbatte. Sul teatro Meneghino è il zimbello di tutti gli intrighi: e spande, per modo di dire, la sua dabbenaggine, la sua stupidezza sopra tutti gl’interlocutori. Fuori del teatro poi egli è ancora il protagonista di tutte le poesie locali; e sotto il nome di lui passano quasi sempre i racconti, le canzoni e le satire.» (Giuseppe Ferrari)

CON IL PORTA

In seguito il personaggio di Meneghino fu rivitalizzato da Carlo Porta: “El lava piatt del Meneghin ch’ è mort,  Meneghin biroeu di ex monegh, Brindes de Meneghin all’ostaria e Meneghin Tandoeuggia a don Rocch Tajana” i titoli delle sue opere.

Il passare del tempo aveva cambiato anche il personaggio: se con il Maggi Meneghino aveva dei riguardi verso le figure nobili come donna Quinzia, con il Porta diviene «è senza pietà».

Nel corso dell’ottocento Meneghino venne modificato anche in teatro, dove era noto come Meneghin Pecenna: l’interpretazione di Gaetano Piomarta prima e Giuseppe Moncalvo poi  crearono  una vera maschera della commedia dell’arte.

«Moncalvo identificò sè stesso in Meneghino, gli diede il suo cuore, la sua pronta e sagace percezione, l’arguzia mordente, lo spirito di ribellione, l’inclinazione alla satira, la tendenza erotica e l’odio indomabile contro tutti gli stranieri in genere, contro gli Austriaci dominatori in ispecie

Dopo il Moncalvo ne fu interprete Luigi Preda e poi pochi altri:  il personaggio scomparve  dalle scene teatrali e rimase solo nel teatro delle marionette e dei burattini.

Volete travestirvi da Meneghino? Ecco come fare:

Giacca: verde scuro inquartata, con fodera e orlatura e bottoni rossi
Panciotto: a fiori, anch’esso orlato in rosso
Calzoni: corti scuri
Calze: a righe in rosso
Scarpe: basse nere con fibbia

Nessuna maschera, ma un parrucchino scuro con codino e il cappello nero di feltro, orlato di rosso, a tre punte.

Non vi rimane altro da fare che cercare Cecca

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