Atm, cosa c’era sotto l’albero

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Atm - foto di Angelino Gentile
Atm - foto di Angelino Gentile

Atm, cosa c’era sotto l’albero

Passato, da poco, Natale, parliamo un attimo di Atm e quello che abbiamo trovato sotto l’albero. Magari trovato trovato non è corretto: diciamo che abbiamo letto quello che potremmo trovarci da qui a qualche anno.

Sono due infatti le notizie che riguardano la nostra aziende di trasporti pubblici. La prima, di qualche giorno fa, ci informa del fatto che tra poco più di 10 anni gli autobus saranno solo elettrici. Le date potrebbero essere questo: l’anno che sta per arrivare vedrà la comparsa dal mese di febbraio dei primi veicoli elettrici e dal 2020 non si acquisteranno più i tradizionali veicoli diesel; con l’arrivo del 2030 la flotta sarà stata completamente rinnovata, dicendo addio agli attuali mezzi inquinanti con una sferzata totalmente green.

A questo si aggiunga che anche per quanto riguarda filovia e tram si stanno facendo dei passi in avanti per quel che riguarda il risparmio energetico. Non dimentichiamoci infatti che anche i mezzi che fanno a “corrente” in un certo senso consumano: non penserete che la corrente elettrica che occorre per muovere i nostri amati tram arrivi tutti da fonti rinnovabili, vero? Quindi, meno consumo meno inquinamento anche in questo caso. Ad ogni modo le decisioni che sembra siano state prese in questo senso sono estremamente positive.

L’altra notizia di pochi giorni fa è la possibilità che con il 2019 il biglietto aumenti: da quanto si è letto, il passaggio da 1,50 a 2,00 euro per l’urbano potrebbe essere deciso. A cascata quindi l’aumento di alcuni abbonamenti. Poco più del 33% è sicuramente un aumento importante, ma è altrettanto vero che se il rincaro dovesse servire per i miglioramenti di cui sopra, potrebbe essere giustificato. A patto ovviamente che le fasce più deboli, anziani e studenti in primis, vengano tutelati.

Per questa seconda notizia è bene aspettare prima di saltare a facili conclusioni. Certo è che una manovra atta a migliorare sensibilmente la percentuale di coloro che oggi non pagano il biglietto potrebbe essere altrettanto importante.


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