La camera da letto di Giuseppe Verdi

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Prendiamo i soliti mezzi pubblici e scendiamo in Montenapoleone. Se avete preso la metro, proprio alle vostre spalle, usciti all’incrocio tra la via della moda e via Manzoni, ecco la fontana dedicata a Pertini. Pareri discordanti su questa installazione: piace, non piace, bella o brutta… fatevi un’idea vostra, dopo averla guardata da vicino.

Non spostiamoci per ora e godiamo di quante cose si possono ammirare da questa posizione: guardando via Montenapoleone, sulla vostra destra ecco il Grand Hotel et de Milan. Famoso perchè qui visse e morì Giuseppe Verdi, nasconde nella cantina dei vini anche un tratto di fondazione della cerchia muraria di età massiminianea.

Se infatti guardate dall’altra parte, ovvero a sinistra, scorgerete in fondo alla via Porta Nuova; se avete letto i nostri precedenti itinerari, saprete che ce n’è un’altra, davanti al Fatebenefratelli. Ma come? due  “porta Nuova” ? Ebbene sì.

Avete qui modo di capire come la città, nel corso dei secoli sia diventata grande e ogni volta le mura si estendessero oltre la porta pre esistente. Ed ecco quindi quella medioevale (quella in fondo a via Manzoni) e quella dei Bastioni più avanti.

E queste mura  sotto l’hotel? Queste erano ancora più antiche, romane, che cingevano Mediolanum. E queste mura che oggi si vedono solo qui in piccola parte, le avreste trovate lungo tutta quella che oggi percorrete alla ricerca dei vestiti di marca: la già citata Montenapoleone. Ci sono negozi che, nelle cantine, hanno ancora qualche pezzo di muro qua e là, salvati dalla furia commerciale di qualche decennio fa.

No, non ci incamminiamo ancora. Stiamo fermi qui e volgiamo lo sguardo a sinistra: la chiesa che vedete si chiama San Francesco di Paola. Consacrata nel 1735 era (come da mappe dell’epoca) all’incrocio tra corso di porta nuova (l’attuale via Manzoni) e la contrada del Monte (indovinate un po’… l’odierna Montenapoleone). Merita una visita e fortuna permettendo, date una sbirciata alla sacrestia: da rimanere di sasso da tanta bellezza.

Bene, è ora di incamminarci e prendiamo via Manzoni direzione centro. Ricordatevi sempre di guardarvi attorno, a destra e sinistra ed anche in alto: i palazzi che incontrate, hanno sempre qualche dettaglio che può colpire ( e qui ne trovate davvero di belli); ma questa ricerca del bello la lasciamo a ciascuno di voi: insieme invece ci buttiamo a destra in via Romagnosi e poi subito a sinistra in via Andegari. Alt, no, fermi!!

Guardate sulla vostra destra: la riconoscete? No? Povera, dimenticata da tutti. Questa è la fontana dei Tritoni. E’ recente, del 1928, ma questo non vuol dire che la si debba ignorare. Ci sarebbero tante cose da dire su questa fontana, ma oggi vi segnaliamo che le due statue che vedete lì sopra si chiamano “Previdenza e Risparmio”. No, non è una battuta, ma una scelta dettata dal fatto che la realizzazione della fontana avvenne in concomitanza dell’apertura dell’edificio che vedete proprio lì davanti: la nostra Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, la Cariplo. Quali nomi migliori per le statue?

Riprendiamo via Andegari, promettendo di raccontare la sua storia prossimamente, giriamo a sinistra in via Verdi e poco avanti ecco Leonardo in mezzo alla piazza che ci indica che siamo arrivati. La conclusione di questo giro infatti è proprio qui, per darvi modo di andare dove a nostro avviso potrete passare un paio di ore davvero interessanti: alle Gallerie d’Italia. Guardate tutto con attenzione, dal palazzo alle opere esposte. Ne vale davvero la pena. Noi, oggi, saremo (ancora una volta) lì.

Ps. Abbiamo parlato quasi all’inizio dell’albergo dove Giuseppe Verdi visse e morì. Vi facciamo vedere nel filmato, la Sua stanza

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