La Torre del Filarete è la torre centrale e la più imponente del Castello Sforzesco di Milano, nonché il suo ingresso principale. Deve il nome all’architetto toscano Antonio Averlino, detto il Filarete, che fu incaricato dal Duca Francesco I Sforza di progettarla. Tuttavia, l’originale costruzione venne distrutta all’inizio del Cinquecento a seguito di un’esplosione e rimase assente per diversi secoli.
La ricostruzione nel XX secolo
La torre che oggi possiamo ammirare è frutto di un’opera di ricostruzione avvenuta nei primi anni del Novecento, affidata all’architetto Luca Beltrami. Per restituire alla torre la sua fisionomia storica, Beltrami si basò su raffigurazioni antiche, tra cui un dipinto di scuola leonardesca raffigurante una Madonna con Bambino, oggi conservato nel Castello, e un affresco nella Cascina Pozzobonelli. Inoltre, prese ispirazione dalla torre del Castello Sforzesco di Vigevano, mantenendone gli elementi stilistici ma con proporzioni più massicce.
Struttura e dettagli architettonici
La base della Torre del Filarete è costituita da un imponente maschio a pianta quadrata, sovrastato da una fascia di merlature sporgenti, sorrette da mensole in pietra. I merli seguono lo stile ghibellino, con la tipica forma a coda di rondine. Al di sopra, si sviluppa un secondo corpo più stretto, anch’esso merlato, su cui Beltrami inserì un orologio al centro, con la “razza” viscontea, il sole radiante simbolo di Gian Galeazzo Visconti, primo Duca di Milano.
Il terzo livello della torre, sempre a base quadrangolare, presenta un’arcata a tutto sesto su ogni lato, che permette di intravedere le campane al suo interno. Infine, a coronamento dell’intera struttura, si erge una loggetta ottagonale che sostiene un cupolino tondeggiante, conferendo alla torre un profilo elegante e riconoscibile nel panorama milanese.
Un omaggio alla storia
Oltre alla sua valenza architettonica, la Torre del Filarete è anche un monumento commemorativo. Sopra l’arcone d’ingresso, infatti, è stato collocato un bassorilievo in marmo di Candoglia raffigurante re Umberto I a cavallo, in memoria del sovrano assassinato a Monza nel 1901. Alla sommità della torre, invece, si trova la statua di Sant’Ambrogio, patrono di Milano, ritratto con le vesti arcivescovili e la frusta, affiancato dagli stemmi dei sei duchi della dinastia sforzesca: Francesco I, Galeazzo Maria, Gian Galeazzo, Ludovico il Moro, Massimiliano e Francesco II.
Oggi, la Torre del Filarete rappresenta uno dei simboli più iconici del Castello Sforzesco, testimoniando il legame profondo tra la città di Milano e la sua storia, fatta di distruzioni e rinascite.