Henna, Porta Venezia è il suo quartiere

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Porta Venezia: il quartiere e la nuova casa della cantautrice Henna; vi presentiamo la cantautrice valtellinese ma di stanza a Milano, tra i 16 finalisti della nuova edizione di Musicultura, con un nuovo capitolo che ci porta nel suo personalissimo mondo subacqueo dove le influenze del cantautorato indie si contaminano di elementi di folklore e di sonorità più vintage. Questo brano è un viaggio on the road in Europa, tra Francia, Italia e Germania, con il cuore spezzato e una salvifica autoironia, che diventa spesso la nostra migliore amica.

Siamo stati nella sua casa a Porta Venezia e le abbiamo fatto qualche domanda!

henna foto di Simone Pezzolati
henna foto di Simone Pezzolati

Henna e porta Venezia

Quando ti sei trasferita a Milano? E come mai?
Mi sono spostata a Milano nel 2015 per studiare musica al CPM, luogo dove ho conosciuto tantissime persone, praticamente tutti i miei amici. Amo la Valtellina e il fatto che sia così vicina è prezioso, posso scapparci quando mi pare ma sentivo che Milano aveva qualcosa da darmi, e così è stato.

           
 E qui a Porta Venezia come ti trovi?
Porta Venezia è stata la prima zona che ho conosciuto dove vivevo con mia sorella e delle sue amiche, me ne sono innamorata subito anche se me la vivevo poco in quanto tutti i miei amici di scuola abitavano in zona Ca’ granda e per ogni festa, gruppo, studio, scuola stessa c’era da essere lì. Così dopo due anni in Porta Venezia ne ho fatti due a Ca’ granda dividendo un appartamento con le mie amiche. Esperienza che rivivrei subito.

Finiti gli studi non ho esitato e sono tornata da dove tutto quanto era partito, in questo bel quartiere gentile, non lo scambierei con nessun altro posto di Milano.

Ci sono degli spot particolari in questo quartiere che senti di doverci          consigliare?
Una delle mie vie preferite è via Spallanzani, piccola, pedonale e che ogni volta mi da il sentore di essere speciale. Sempre lì vicino in via Malpighi c’è un palazzo, anche detto Casa Galimberti (inutile dire stie Liberty perchè lo sono praticamente tutti) tutto affrescato con i terrazzi in ferro battuto.

In realtà ci sono dei palazzi mozzafiato in tutta la zona, vi ho solo detto quello che mi ha colpito di più. Altra cosa che amo è l’area cani del nostro bellissimo parco Indro Montanelli, quando ci vado la domenica pomeriggio con le mie amiche, ci sono cani splendidi che corrono felici in un’area cani non recintata: livelli di serotonina a palla. Ultima cosa mi sento di proporre i fenicotteri di Villa Invernizzi (su Corso Venezia) che fanno sempre la loro elegante figura.

Sei una persona che frequenta anche la Milano notturna in queste zone?
Io adoro stare fuori casa. Certo è che se vivi dove vivo io ti deve piacere un po’ la gente e il caos perché la sera è sempre festa. La zona è piena di localetti carini dove bere qualcosa anche se devo dire che, soprattutto ora, pensare di passare al Bar Picchio con tantissima gente fuori oltre le 22 e senza mascherine mi fa quasi scendere una lacrimuccia.

Au Revoir è un brano nato in questo appartamento?
Au revoir è stato scritto a Sondrio durante le vacanze di Natale ed è stato chiuso/aggiustato nella zona di Ca’ Granda.

Senti che Milano può influenzarti positivamente in qualche modo?  
Sento che Milano ha tanto da dirmi e tanto da darmi, sono pronta a ricevere più informazioni possibile, voglio godere delle sue bellezze e voglio rivederla in fiore. Milano è music free, è una città in cui i musicisti emergenti stanno bene e si sentono stimolati, almeno, parlo per me e un po’ di amici perché ci sono parecchie situazioni in cui farsi avanti.

henna foto di Simone Pezzolati
henna foto di Simone Pezzolati

 

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