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Affori, il quartiere ex marchesato

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Affori è un quartiere situato nella zona nord di Milano. Antico ducato quattrocentesco basava la sua economia sull’attività agricola: i contadini sfruttavano i terreni fertili con il sistema delle marcite che garantiva l’irrigazione dei campi per tutto l’anno.

Alla fine del XVII secolo Pier Paolo Corbella acquistò Affori dalla famiglia Rossi di Parma e ne divenne prima feudatario e poi marchese. Fu lui a far costruire Villa Corbetta, l’attuale Villa Litta, che presto divenne uno dei più importanti salotti intellettuali dove si ritrovava la nobiltà milanese.

Nel 1767 la famiglia Corbella si estinse e il marchesato passò per linea di successione al conte Francesco d’Adda, nipote di Luigi Corbella. Dopo la morte del conte la Villa venne ceduta alla famiglia Trivulzio che costituì un nuovo salotto frequentato da intellettuali quali Alessandro Manzoni e il pittore Francesco Hayez.

Affori, il quartiere ex marchesato

Successivamente la Villa passò ai Litta Modignani. Nel 1808 Affori venne aggregato a Milano sotto cui rimase fino al 1816, quando gli austriaci la resero nuovamente autonomo: nel 1923 nuovamente e definitivamente sotto Milano. L’industrializzazione della città portò all’esigenza di avere nuovi spazi dove ospitare stabilimenti e lavoratori, l’annessione dei comuni limitrofi fu la naturale conseguenza di ciò.

Nel 1905, dopo la morte del nobile Giovanni Litta Modignani, Villa Litta venne acquisita dall’Amministrazione Provinciale e nel 1927 passò al Comune di Milano. Il parziale utilizzo dell’edificio insieme all’occupazione dei suoi spazi con gli sfollati di guerra ne accelerò il degrado: depredata degli arredi e del patrimonio artistico in breve tempo versò in uno stato di totale abbandono. Nel 1958 il complesso venne restaurato, oggi ospita la biblioteca rionale.

Nello splendido parco della villa si ergeva un platano di 240 anni purtroppo abbattuto nel 2015 a causa di un fungo che ne ha provocato la morte. “El Rondelun” è la sezione del massiccio tronco conservato presso la sala dei matrimoni civili al piano terra di Villa Litta. Pesa sei quintali e ha un diametro di quasi due metri.

In piazza Santa Giustina si trova la chiesa omonima. Risalente alla metà del XIX secolo conserva al suo interno una pala ispirata alla Vergine delle rocce di Leonardo da Vinci che probabilmente fu eseguita da Ambrogio de Predis sulla base della prima versione del dipinto. Del complesso dell’antica chiesa di Santa Giustina è rimasta la torre di guardia situata in via Osculati.

affori - foto di Goldmund100
affori – foto di Goldmund100

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