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Abbazia di Morimondo è finalmente tornata al comune

Abbazia di Morimondo, complesso monastico del XII secolo, è tornata al comune dopo una lunga parentesi durata 223 anni.

Fondata dai monaci cistercensi provenienti dall’abbazia francese di Morimond, vide la posa della prima pietra nel 1134. Ci vollero 160 anni per completare tutti gli edifici, interrotti più volte da saccheggi e demolizioni.

Dopo la soppressione degli ordini monastici avvenuta il 31 maggio 1798 l’abbazia di Morimondo passò al Demanio pubblico sotto cui è rimasta fino a ieri, giovedì 18 novembre, quando è stato fatto il passaggio di proprietà dall’Agenzia del Demanio al Comune.

Soddisfatto il sindaco Marco Marelli che ha voluto fortemente questo passaggio per poter restaurare il complesso e riaprirlo ai turisti.

Abbazia di Morimondo è finalmente tornata al comune

Un borgo di milleduecento abitanti che rimette insieme ciò che Napoleone ha smembrato nel 1798” ha detto Marelli “La nostra comunità è riuscita a fare un’opera meravigliosa, anche se la burocrazia in alcuni passaggi è stata estenuante. Diciamo che c’è voluta la tenacia dell’agricoltore.”

Dopo la soppressione napoleonica l’abbazia di Morimondo divenne proprietà demaniale. Il complesso fu venduto all’asta salvo la chiesa, gli alloggi del parroco e la sala capitolare. Nel 1917 venne comprato dal pittore Angelo Comolli che lo utilizzò in parte come studio.

Nel dopoguerra gli alloggi dei monaci vennero usati per accogliere gli sfollati. Negli anni successivi molte parti del complesso andarono incontro al degrado, salvo l’abbazia che rimase sempre aperta.

Nel 1982 il comune ha comprato dagli eredi Comolli le loro proprietà e ha cominciato un percorso di recupero di parte della struttura che, anche grazie al sostegno del Parco del Ticino, è stata restaurata e riaperta nel 2009.

Mancava però la parte del Demanio che il comune ha appena acquisito. Del patrimonio dei codici minati non rimane materialmente più nulla. A colmare tale mancanza sta provvedendo la Fondazione a sostegno dell’abbazia di Morimondo che sta ricreando una biblioteca virtuale rintracciando i documenti sparsi per il mondo.

Qual è il prossimo passo? Il sogno del sindaco è quello di “trovare un mecenate che ci aiuti a climatizzare la chiesa, così potremmo organizzare degli eventi anche d’inverno”.

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