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Lago di Varese, il lago a forma di scarpa

Il Lago di Varese, incastonato tra le Prealpi Varesine, è un’incantevole distesa d’acqua che si estende per circa 15 chilometri quadrati. Con la sua forma distintiva, che ricorda una scarpa, è circondato da nove comuni, tra cui Varese, Azzate, Bardello e Biandronno, offrendo uno spettacolo mozzafiato con le sue montagne sullo sfondo.

Questo lago, parte dei Sette Laghi della provincia di Varese, ha una storia antica che risale a circa 15.000 anni fa, quando il ghiacciaio del Verbano si ritirò, creando la vasta conca che ospita oggi la città e il suo lago. A riprova delle sue antiche origini esistono diversi reperti archeologici risalenti alle civiltà delle palafitte. Grazie a tali scoperte il Lago di Varese dal 2011 è diventato Sito UNESCO come “Sito palafitticolo preistorico dell’arco alpino” più importante al mondo.

Il lago di Varese è noto anche per le sue attività sportive, in particolare per il canottaggio, con la presenza della Canottieri Varese e della Canottieri Gavirate. Ma non è solo uno sfondo per le competizioni, è anche un paradiso per gli amanti della natura, con una ricca flora e fauna che includono una vasta varietà di uccelli e una fauna ittica diversificata, tanto che è conosciuto anche come il “Lago delle anatre”.

Lago di Varese, cosa vedere

Per coloro che desiderano esplorare i suoi dintorni, il lago offre numerose opportunità. Una suggestiva pista ciclabile di circa 28 chilometri, quasi interamente pianeggiante, permette di fare il giro completo del lago, offrendo viste panoramiche di prati, boschi e montagne.

Lungo il percorso, è possibile visitare luoghi di interesse storico e culturale, come l’Isolino Virginia, un importante sito palafitticolo del Neolitico risalente al 3500 a.C., e il Chiostro della Chiesa di S. Michele a Voltorre, un esempio di architettura romanica lombarda risalente al 1100 e caratterizzato da un porticato adornato da colonnine snelle e capitelli di vario stile. C’è anche il Campo dei Fiori, un parco regionale ricco di sentieri e biodiversità.

Lago di Varese - Isolino Virginia
Lago di Varese – Isolino Virginia

Per gli appassionati di storia e arte, ci sono ville storiche come Villa Toeplitz e Palazzo Estense, che arricchiscono l’esperienza culturale intorno al lago di Varese. Per gli amanti della natura, la Palude Brabbia rappresenta un’ interessante oasi di biodiversità.

Non da meno sono le opportunità di relax e intrattenimento offerte dalle spiagge della Schiranna di Varese e di Bodio Lomnago, ora balneabili dopo interventi di risanamento delle acque, nonché dal Parco Zanzi, che durante le calde giornate estive offre zone ombreggiate e una piscina dove rinfrescarsi.

Il Lago di Varese è un vero tesoro da scoprire, ricco di storia, natura e opportunità di svago per tutti i suoi visitatori.

Lago di Varese- Palazzo Estense
Lago di Varese- Palazzo Estense

Incoronazione di spine, il mistero di Pasqua

Sono alla Pinacoteca Ambrosiana, nell’ambiente suggestivo dell'”Aula Leonardi”: qui spicca un affresco di grande impatto, realizzato da Bernardino Luini, uno dei più brillanti seguaci di Leonardo da Vinci.

Il tema dell’opera è evidenziato da un cartiglio sopra la parte centrale, che recita “Caput regis gloriae spinis coronatur“: il capo del re della gloria è coronato di spine.

Incoronazione di spine
Incoronazione di spine

La scena è divisa in tre parti distinte. Al centro, troviamo Cristo seduto su una sorta di trono, avvolto in un mantello rosso e con una canna in mano, quasi a simboleggiare uno scettro; i suoi polsi sono legati da una corda e sulla testa indossa una corona di spine.

Attorno a lui, alcuni individui lo insultano e deridono, mentre due di loro, più vicini, sembrano cercare di premere sulle spine della corona per farle penetrare più profondamente nella sua carne. Questa scena di scherno è accompagnata da una citazione sul secondo gradino, purtroppo incompleta, che si riferisce al Salmo 21, il quale dice: “tutti coloro che mi hanno visto, si sono messi a deridermi”.

Incoronazione di spine, il mistero di Pasqua

Nei due scomparti laterali sono raffigurati i dodici membri della Confraternita di Santa Corona, committenti dell’affresco, sei per parte, in ginocchio e avvolti in pesanti mantelli neri. Originariamente, quest’aula era la sala capitolare di una confraternita dedicata alla Santa Corona di Cristo, impegnata in opere di assistenza.

Sullo sfondo, da un lato si vede Giuseppe d’Arimatea che chiede a Pilato il corpo di Gesù e successivamente pregando davanti al sepolcro, mentre nell’altro lato c’è l’angelo del mattino di Pasqua che annuncia alle donne la risurrezione.

L’affresco, nel suo insieme, narra il mistero pasquale: al centro il giorno della passione e della morte, rappresentato simbolicamente dall’incoronazione di spine; poi, a destra, il giorno della sepoltura; infine, a sinistra, la mattina di Pasqua con l’annuncio della risurrezione.

 

Confraternita di Santa Corona, dal lontano 1497

La confraternita di Santa Corona è nata nel lontano 1497 grazie all’opera di un frate predicatore di nome Stefano da Seregno, che si è associato con alcuni nobili di Milano: Francesco Mantegazza, Roberto Quarterio e Cristoforo Remenulfo.

Insieme, hanno deciso di formare un gruppo di volontari che si occupasse di aiutare i poveri della città distribuendo vino e pane a settantadue persone bisognose. A partire dal 1512, la confraternita ha aperto una sorta di farmacia per fornire gratuitamente medicinali ai meno fortunati, finanziata dalle donazioni dei membri stessi.

Il nome “Santa Corona” deriva dalla corona di spine indossata da Gesù, e questa associazione è stata ufficialmente riconosciuta con una lettera ducale datata 6 febbraio 1497.

Confraternita di Santa Corona, dal lontano 1497

Inizialmente, la sede della confraternita era vicino alla chiesa di San Sepolcro, fino al 1581, quando si è trasferita nella casa Rho, vicino a Porta Ticinense, e poi nel 1786 è stata unita all’Ospedale Maggiore.

Nel 1784, con un decreto governativo, la confraternita è stata abolita, ma è stata poi gestita dal conte Francesco Pertusati a partire dal 1 gennaio 1785. Successivamente, nel 1786, la gestione è passata a Pietro Moscati, direttore dell’Ospedale Maggiore. Con il ripristino dei capitoli nel 1791, i vecchi membri sono stati richiamati a dirigere la confraternita.

Poiché le sedi originali erano state vendute, le attività come la farmacia e le riunioni dei membri sono state spostate all’Ospedale Maggiore. Dopo una serie di cambiamenti nel corso degli anni, nel 1902 la confraternita è stata ricostituita come ente morale e ha iniziato a operare autonomamente.

Durante la Prima Guerra Mondiale è stata utilizzata come ospedale militare, mentre in seguito ha ampliato le sue attività creando centri per cure termali e climatiche gratuite in varie località.

Bernardino Luini, il mio preferito

Bernardino Scapi, detto Bernardino Luini, originario di Dumenza, sul Lago Maggiore, si formò forse a Verona.

Alcune opere dei suoi primissimi anni  sono visibili alla Certosa di Pavia, così come nella chiesa di San Pietro a Luino. Nel Duomo di Monza gli viene attribuito l’affresco del presbiterio con “San Gerardo dei Tintori”

Stabilitosi definitivamente in Lombardia, dipinse gli affreschi nell’oratorio di Santa Maria Nova detta del Pilastrello a Vimodrone, quindi lavorò a Milano in Santa Maria della Passione e all’abbazia di Chiaravalle (qui la famosa “Madonna della Buonanotte”) ed alla cappella del Santissimo Sacramento nella chiesa milanese di San Giorgio al Palazzo.

La più importante commissione di opere di carattere profano viene ottenuta da Bernardino Luini da una nobile famiglia per la quala affrescherà il loro palazzo milanese (oggi quegli affreschi sono conservati a Berlino e a Washington) e successivamente eseguirà diversi cicli di affreschi con “Storie dell’Esodo” e “Storie di Apollo e Dafne” nella Villa della Pelucca (anche in questo caso, gli affreschi in seguito staccati sono oggi conservati in gran parte a Brera).

Ascolta “Luini, la strada dei colori” su Spreaker.

Sposò Margherita Lomazzo dalla quale ebbe quattro figli, Tobia, Evangelista, Giovan Pietro e Aurelio, anch’essi pittori ad eccezione di Tobia.

Altri dipinti di questi anni sono conservati nel Duomo di Como così come gli affreschi realizzati per la chiesa di Santa Maria della Pace raffiguranti le “Storie di San Giuseppe” che sono ora conservati alla pinacoteca di Brera.

Bernardino Luini, il mio preferito

Un lavoro che scandì lunghi periodi della vita dell’artista fu quella della decorazione della chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore iniziata con le pitture del tramezzo e terminata con gli affreschi con le “Storie di Santa Caterina” della cappella Besozzi compiuti dai figli dopo la sua morte.

Dello stesso periodo l’opera  l’Incoronazione di spine commissionato dalla Confraternita di Santa Corona (oggi nella Biblioteca Ambrosiana). In queste opere, Bernardino Luini mostra già le caratteristiche del suo stile maturo, potremmo dire una  sintesi tra lo sfumato di Leonardo e il rigore metafisico-prospettico di Vincenzo Foppa, Bramantino e Zenale.

La notevole fama di cui Luini gode negli anni della maturità è legata in gran parte anche alle tele di piccolo formato destinate alla committenza privata, come per esempio la Madonna col bambino e san Giovannino del Louvre, il Gesù bambino con l’agnello conservato alla Pinacoteca Ambrosiana, e il Ritratto di dama della Washington National Gallery.

Agli ultimi anni della sua attività risale anche l’incarico di affrescare una sala del Palazzo degli Atellani, in cui viene realizzata la volta a motivi vegetali e quattordici lunette che rappresentano la genealogia della famiglia Sforza fino al duca ancora regnante all’epoca, Francesco II, in cui Bernardino si avvale dell’aiuto della sua ormai folta bottega.

Alla sua morte, la bottega fu portata avanti dai figli Aurelio, Evangelista e Giovan Pietro che continuarono le grandi commesse paterne quali il santuario di Saronno, San Maurizio a Milano e san Vittore a Meda.

bernardino luini
bernardino luini

 

YesMilano Data Hub, la promozione della città ora passa attraverso l’analisi degli insights

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Milano&Partners, l’agenzia ufficiale di Milano, e Mastercard lanciano l’innovativa piattaforma YesMilano Data Hub, che analizza l’andamento dei consumi, dello shopping e dei flussi turistici nazionali ed internazionali, delineando una panoramica accurata dei trend registrati in città, così da poter definire le migliori strategie da implementare sulla base di insights strategici per una più raffinata strategia di attrazione del turismo.

Grazie all’analisi dei dati, infatti, è possibile fornire ad enti pubblici e privati insights strategici legati all’andamento dei flussi e dei consumi nell’area d’interesse, permettendo di indirizzare di conseguenza, su elementi oggettivi, i processi decisionali e di marketing nel territorio.

Un valore aggiunto indispensabile per posizionare Milano come una metropoli cosmopolita con un forte orientamento all’innovazione e per migliorare la capacità degli operatori del territorio di puntare a un turismo di qualità, anche attraverso la realizzazione di campagne di marketing della destinazione, orchestrate grazie alla collaborazione tra più operatori e ottimizzate tramite la piattaforma di MINT, che possano sfruttare gli insight forniti dalla piattaforma in termini di speso da parte di specifici segmenti e nazionalità.

Complessivamente, il quadro emerso per la città di Milano è positivo: prendendo in analisi il periodo finale del 2023, si è infatti registrata una crescita a doppia cifra (+16%) della spesa complessiva rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una predominanza della componente internazionale, trainata in particolare dallo shopping e dal turismo, che rappresentano rispettivamente il 34% e 17% del totale. Questi i principali risultati forniti dalla piattaforma YesMilano Data Hub nel periodo di dicembre 2023.

Michele Centemero, Country Manager Italy di Mastercard, dichiara: “Il turismo si conferma ancora una volta leva fondamentale per l’economia italiana, grazie a un perfetto mix di cultura, storia e tradizioni. Siamo pertanto orgogliosi di annunciare questa nuova collaborazione con Milano&Partners e Camera di commercio Milano Monza Brianza Lodi, che si inserisce perfettamente nella strategia di Mastercard di supporto a enti pubblici e privati attraverso soluzioni all’avanguardia, capaci di guidare piani strategici sulla base dell’analisi degli insights. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di affiancare i decision makers, dando loro l’opportunità di indirizzare i processi decisionali e di marketing rendendoli più efficaci ed in linea con la domanda”.  

“Con YesMilano Data Hub, sviluppato da Milano&Partners e Mastercard con il supporto di Camera di commercio Milano Monza Brianza Lodi, si fa un deciso passo in avanti nella nostra capacità di studiare e definire campagne marketing per valorizzare l’offerta turistica della città verso un pubblico di visitatori altospendenti, attenti ai temi della sostenibilità e interessati alla scoperta del territorio. Agli obiettivi di awareness di YesMilano potranno poi agganciarsi, grazie al data hub e al supporto di MINT, le campagne in co-op con gli operatori della industry per massimizzare l’impatto economico del turismo sulla città”, afferma Fiorenza Lipparini, Direttrice Generale di Milano&Partners.

Shopping e travel trainano i consumi milanesi nel periodo invernale

I trend presentati sulla città di Milano evidenziano una crescita dei consumi (domestici ed internazionali) moderata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+16%). In particolare, sono i settori dello shopping e del travel quelle a guidare a trainare gli acquisti, che rappresentano rispettivamente il 34% e il 17% sul totale dei consumi.

In particolare, per quanto riguarda lo shopping, tra le categorie di spesa, domina su tutte l’abbigliamento, sia in relazione agli acquisti da parte dei turisti internazionali (66%) che degli italiani (66%).

Il travel si conferma un settore chiave per la città di Milano pesando il 17% sulla spesa totale nel periodo di riferimento, salendo addirittura al 26% se si considerano i turisti internazionali che raggiungono Milano per le festività facendo acquisti nelle categorie di hotel, bar e ristoranti.

La ristorazione, nel quadro complessivo di crescita, è il settore che pesa maggiormente con un 72% sul totale, in particolare se si considera il turismo domestico (79%), dato che riflette la crescente attrattività della città di Milano anche sul fronte dell’offerta gastronomica sempre più ampia e all’avanguardia.

In controtendenza, invece, il settore hôtellerie che, pur impattando in modo preponderante sullo speso dei turisti internazionali, ma nettamente meno sul turismo domestico, registra in entrambi i casi una leggera contrazione, rispettivamente del 4% e del 6% (vs 2022).

I corridoi turistici in ingresso a Milano

Per quanto concerne le provenienze, i flussi turistici principali su Milano provengono dall’Europa centrale e dal nord America. Tuttavia, la crescita maggiore della spesa, rispetto al 2022, viene registrata dai turisti provenienti dal sud Europa e dal Medio Oriente.

Con un affondo sulle categorie di consumo, vediamo che hospitality, ristoranti e bar crescono tra i visitatori del centro e sud Europa (+30%), mentre tra i nordamericani si registra una lieve contrazione (-10%).

Parallelamente per lo shopping, la Top 3 dei visitatori che prediligono questa tipologia di turismo vede quelli provenienti da Europa centrale, nord America e Medio Oriente. Tuttavia, in termini di maggiore crescita della spesa, si evidenzia un trend particolarmente positivo da parte del Medio Oriente.

Wheelchair Curling, uno sport di forza, astuzia e precisione

Il Cortina Olympic Stadium di Cortina d’Ampezzo si prepara ad accogliere uno degli eventi più affascinanti nel panorama dello sport paralimpico: il Wheelchair Curling.

Conosciuto anche come Curling in carrozzina o Curling su sedia a rotelle, questo sport nasce dalla fusione del Curling tradizionale e della creatività nel rendere gli sport accessibili a tutti.

Nel Wheelchair Curling gli atleti competono spostandosi su sedie a rotelle appositamente progettate, tramite cui si spingono lungo la pista, lanciando una pietra in granito levigato con precisione e potenza. La Stone, che pesa circa 20 Kg, deve arrivare il più possibile vicino al centro di una serie di cerchi concentrici. Gli atleti devono effettuare il lancio dalla carrozzina ferma, posizionata in modo che la pietra venga tirata dalla linea centrale.

Il Wheelchair Curling non richiede solo forza fisica, ma anche astuzia mentale e cooperazione di squadra. È molto più di uno sport di abilità. È uno straordinario esempio di come lo sport possa essere un catalizzatore per il cambiamento sociale e l’inclusione.

Wheelchair Curling
Wheelchair Curling

Wheelchair Curling, uno sport di forza, astuzia e precisione

Gli atleti che competono nel Curling in sedia a rotelle sfidano i preconcetti sulla disabilità e dimostrano al mondo intero la loro forza, la loro resilienza e la loro determinazione. Ogni volta che entrano in pista, rompono le barriere e ispirano gli altri a perseguire i propri sogni, indipendentemente dalle sfide che incontrano lungo il cammino.

Inoltre, il Wheelchair Curling è un esempio brillante di come lo sport possa unire le persone. Quando le squadre si sfidano sul ghiaccio, non importa da dove vengono, quale lingua parlano o quale sia il loro background. Ciò che conta è la competizione leale, il rispetto reciproco e lo spirito sportivo. È un’opportunità per celebrare la diversità e per dimostrare che, nonostante le nostre differenze, siamo tutti uniti dalla passione per lo sport e dalla voglia di eccellere.

Il Curling in carrozzina ha esordito come disciplina Paralimpica a Torino nel 2006. Alle Paralimpiadi invernali di Pechino 2022 la Cina ha conquistato la medaglia d’oro .

Mentre ci prepariamo ad ospitare questa straordinaria competizione per le Paralimpiadi Invernali Milano Cortina 2026 al Cortina Olympic Stadium, non possiamo non ammirare l’impegno e la dedizione degli atleti che si sfideranno. Che questa sia un’occasione per celebrare non solo la competizione, ma anche i valori di inclusione, determinazione e spirito sportivo che il Wheelchair Curling incarna magnificamente.

Wheelchair Curling
Wheelchair Curling